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Camomilla-cocktail per il coprifuoco di via Padova

marzo 25, 2010

I proprietari del Ligera con lo striscione di protesta alle spalle

Proprio come quello di Cenerentola. Cosa? Il coprifuoco allo scoccare della mezzanotte. Ma stavolta non si tratta di una fiaba, ma del modo, per l’amministrazione di Palazzo Marino, di regolamentare le ore serali in via Padova, dopo gli scontri dello scorso febbraio. E così, tutti gli esercizi commerciali presenti nella via saranno costretti ad abbassare la saracinesca allo scoccare della mezzanotte.

Il coprifuoco parte oggi, e non senza polemiche. La più eclatante? Quella dei due soci del bar Ligera. Il locale è al numero 133 di via Padova. Due piani: al piano terra si beve un cocktail o una birra, mentre nel semi-interrato ci si scatena al ritmo del rock ‘n roll anni Sessanta-Settanta. Atmosfera calda, rilassata. E si possono incotrare anche personaggi in perfetto Elvis o Grease’s style.

Ma da stasera il coprifuoco “uccide”, come sostnegono i due proprietari, il locale. “Perchè la maggior parte degli affari noi li facciamo a partire dalle 23 e fino alle 2 del mattino”. E quindi, ecco scattare la protesta. Perchè da stasera il Ligera abbasserà sì la saracinesca, ma con i clienti dentro.  “A chi resterà offriremo un cocktail chiamato Moratti – De Corato, a base di camomilla”, dicono i due proprietari, Federico Chendi e Riccardo Bernini.  Mentre fuori, all’ingresso del locale, già da stamattina campeggia uno striscione con la scritta “No al ghetto, no al coprifuoco”.

Ecco dove si trova il bar Ligera, in via Padova 133

Già, perchè secondo i titolari del Ligera l’iniziativa della giunta è un modo per ghettizzare il quartiere. Per dire che è pericolosa e non sicura la notte. E che non può, a differenza di altre zone della città, essere teatro della movida meneghina. Ma forse una più attenta regolamentazione nella vendita degli alcolici potrebbe essere un’alternativa a queste misure. Pensiamo alle colonne di San Lorenzo. Dove ambulanti ad ogni angolo di strada vendono birre a due euro a tutti, ragazzini dodicenni compresi. Perchè non mettere il coprifuoco anche lì, allora? O nel famoso corso Como, dove tutte le disocteche hanno i bagni teatro di spaccio di coca ed ecstasy. perchè non lì il coprifuoco?

Per rendere più sicura una città, per i suoi giovani che vogliono divertirsi, forse proibire non serve. Serve cotrollare ed educare.